window.dataLayer = window.dataLayer || []; function gtag(){dataLayer.push(arguments);} gtag('js', new Date()); gtag('config', 'UA-36147348-1'); Mercato Trading e Segnali Operativi...nicola suprani ...Mercato Trading e Segnali Operativi -

Investing.com
Tassi di Interesse offerti da Investing.com Italia.
Visualizzazione post con etichetta Analisi News Opinioni. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Analisi News Opinioni. Mostra tutti i post

domenica 5 febbraio 2023

I mercati ai banchieri centrali: non vi crediamo

 

Bandiere europee davanti all'edificio della Bce, a Francoforte

LONDRA (Reuters) - Gli annunci delle decisioni di politica monetaria delle banche centrali, un tempo considerati una bussola per capire i movimenti dei mercati, non lo sono più per i trader.

Prendiamo ad esempio il caso della Federal Reserve di mercoledì sera. La banca centrale ha alzato di 25 punti base i tassi, portandoli ai massimi dal 2007, continuando nel proprio impegno nel combattere l'inflazione.

Tuttavia, l'S&P 500 ha toccato un massimo di cinque mesi poiché gli operatori si sono concentrati sull'idea che la banca centrale più influente del mondo cambierà presto rotta.

I titoli di Stato hanno continuato a prezzare tagli dei tassi entro la fine dell'anno, con il cambiamento del ciclo economico.

Passando all'Europa, la Bce ha varato ieri un rialzo dei tassi da 50 punti base e ha promesso di fare altrettanto a marzo e a seguire.

Anche i mercati della zona euro hanno messo a segno un rally. L'indice azionario Stoxx 600 ha toccato il massimo da aprile, il rendimento del bond decennale tedesco è sceso di 23 punti base, il calo più consistente da quasi un anno, mentre il suo prezzo è salito. I rendimenti italiani hanno registrato il più grande calo su base giornaliera da quando la Bce ha messo in campo gli stimoli di emergenza durante la crisi del 2020 Covid-19.

"I mercati stanno dicendo 'potete dire quello che volete in questo momento, sappiamo che cambierete musica'", ha detto Salman Ahmed, responsabile globale macro e strategic asset allocation di Fidelity International.

DISCONNESSI

Gli investitori sostengono che qualsiasi impegno delle banche centrali sia ora meno importante per i mercati guidati soprattutto dalla convinzione che l'inflazione abbia raggiunto il picco. I mercati prevedono inoltre che l'effetto dei rialzi dei tassi possa rallentare l'economia globale ed entrambi i fattori renderebbero necessaria un'inversione di rotta rispetto all'attuale orientamento monetario nel corso dell'anno.

Gli operatori prevedono che la Fed taglierà i tassi almeno due volte entro la fine dell'anno. Malgrado la Bce abbia fatto del proprio meglio per sembrare "hawkish", i mercati hanno ridotto le aspettative sul livello del tasso di riferimento, portandolo a circa il 3,25% dal 3,4% di ieri.

Mercoledì il governatore della Fed, Jerome Powell, ha detto: "non credo che taglieremo i tassi quest'anno". La presidente della Bce Christine Lagarde ha detto che Francoforte "ha ancora strada da fare e non abbiamo finito".

"Il mercato sta dicendo che la Fed aumenterà i tassi ma dovrà tornare sui propri passi a un certo punto", ha spiegato Jeffrey Sherman, vice Cio di DoubleLine Capital, che gestisce quasi 100 miliardi di dollari di asset, riferendosi all'allentamento dell'inflazione.

L'inflazione negli Stati Uniti è scesa dal massimo di 40 anni toccato l'anno scorso al 6,5%. Nella zona euro, colpita da una crisi energetica legata alla guerra in Ucraina, l'inflazione è scesa all'8,5% il mese scorso.

I rendimenti dei Treasury decennali sono scesi di 50 punti base quest'anno, attestandosi intorno al 3,3%, dopo un'impennata di 236 punti base lo scorso anno.

BUONI MOTIVI

I banchieri centrali hanno buone ragioni per parlare con durezza. Mercati troppo esuberanti rischiano di compromettere i loro sforzi volti ad attuare una politica restrittiva.

"Hanno continuato a parlare con toni 'hawkish', ma il mercato non ci crede davvero", ha detto Sebastian Mackay, gestore di fondi multi-asset presso Invesco.

"In termini di impatto, l'atteggiamento aggressivo (delle banche centrali) sui mercati si è notevolmente attenuato", ha aggiunto.

I mercati stanno anche prezzando uno scenario in cui le principali economie rallentino quel tanto che basta per spingere le banche centrali a smettere di aumentare i tassi, senza precipitare in recessioni acute.

La reazione dei mercati dopo le riunioni delle banche centrali dei giorni scorsi giunge dopo un rally che da tempo ha coinvolto diversi asset.

L'S&P 500 e l'indice europeo Stoxx sono saliti di oltre l'8% ciascuno dall'inizio dell'anno. L'indice sui Treasuries di Bank of America è salito di circa il 3%.

Anche i rendimenti dei gilt britannici sono scesi dopo che la Banca d'Inghilterra ha segnalato ieri una svolta nella sua battaglia contro l'inflazione dopo aver aumentato nuovamente i tassi.

Di solito gli asset rischiosi non salgono quando aumentano i prezzi dei titoli di Stato che gli investitori utilizzano per proteggere i loro portafogli dalle cicli economici negativi.

Tuttavia, i mercati sono riusciti in qualche modo a prezzare "il meglio per tutti", ha detto Joseph Little, chief global strategist della divisione di gestione patrimoniale di Hsbc.

I titoli di Stato, le cui cedole vengono erose in termini reali dall'inflazione, sono saliti sulla prospettiva di shock dei prezzi dell'energia e di problemi della catena di approvvigionamento causati dalle restrizioni per il Covid, che "stanno diventando meno aggressive", ha detto Little.

Alcuni investitori ritengono che i mercati stiano anche sottovalutando il vero impatto della stretta monetaria che opera con un certo ritardo.

"Questa stretta non è stata fatta sul pianeta Marte. È stata fatta sul pianeta Terra e qualcuno deve pagare per ciò", ha aggiunto Ahmed di Fidelity.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Sara Rossi)  https://www.reuters.com/

Picco tassi Bce potrebbe essere più elevato di stime mercato - Wunsch

 

La sede centrale Bce a Francoforte, in Germania

FRANCOFORTE (Reuters) - La Banca centrale europea continuerà ad alzare i tassi di riferimento anche oltre l'orizzonte di marzo messo in chiaro ieri, a meno di un radicale cambiamento nelle prospettive di inflazione.

Lo dice il banchiere centrale belga e consigliere Bce Pierre Wunsch all'indomani della stretta da mezzo punto varata da Francoforte insieme all'impegno di una mossa analoga a metà marzo.

La mancanza di una 'guidance' oltre il mese prossimo è stata chiaramente interpretata dal mercato come un'implicita indicazione di frenata del ciclo restrittivo, sulla falsariga del messaggio di Federal Reserve e Banca d'Inghilterra.

A parere di Wunsch il mercato ha male interpretato la mossa di ieri, "una decisione hawkish" che indica nuovi rialzi dei tassi in maggio e forse anche oltre.

"Non penso si possa passare da un rialzo di 50 punti base (in marzo) a zero" dice a Reuters il consigliere belga.

"Potrebbe essere una stretta da 50 o da 25 punti base: certamente non escluderei un altro rialzo da 50 punti base, dipenderà però dai dati", aggiunge.

Se l'inflazione 'core' dovesse rimanere elevata, in prossimità di 5% - conclude - un tasso Bce terminale di 3,5% come attualmente prezzano i mercati sarebbe il minimo.

(Versione italiana Alessia Pé, editing Claudia Cristoferi)

mercoledì 30 novembre 2022

L'Europa investirà oltre 2.000 miliardi entro 5 anni. Ecco chi ne beneficerà

 


Ieri la fiducia delle imprese Europee di novembre è risultata peggiore della stima (-2 punti contro -0,5 stimato e -1,2 punti di ottobre), ma la fiducia dei consumatori è risultata in linea con le attese a -23,9 punti, ma in miglioramento rispetto a -27,5 punti di ottobre. Leggermente migliore delle stime anche la fiducia dei consumatori USA di novembre (100,2 punti contro 100 atteso), ma in calo rispetto ai 102,2 punti di ottobre. I dati sono coerenti con le attese di una possibile recessione.
 
Nessuna novità di rilievo all’audizione della Lagarde al Parlamento europeo di lunedì scorso. SI è infatti limitata a ribadire che i prossimi aumenti dei tassi di interesse continueranno a dipendere dai dati. Chi si aspettava indicazioni su quanto a lungo i tassi potessero rimanere in una situazione di squilibrio per contrastare l’inflazione è rimasto deluso. La Lagarde ha detto l’ennesima ovvietà, ribadendo che la misura dei tassi e la velocità dell’aumento, dipenderanno dalle prospettive economiche aggiornate (aspettiamo quindi che la BCE le aggiorni), dalla persistenza degli shock, dalla reazione delle aspettative salariali e di inflazione e dalla valutazione della trasmissione dell’orientamento di politica monetaria (aspettiamo le valutazioni della BCE).
 
Aggiungendo che quanto a lungo e quanto in alto dovranno salire i tassi “non è qualcosa su cui ho un'idea". La Lagarde ritiene che i tassi di interesse debbano essere abbastanza alti (il che non significa nulla) per raggiungere il target di medio termine di inflazione al 2%.
 
Per contro, ha lanciato ai governi Europei un monito a perseguire politiche fiscali che dimostrino il loro impegno a ridurre gradualmente gli elevati indici del debito pubblico (e qui sono d’accordo), lasciando chiaramente intendere che al momento la politica monetaria restrittiva e quella fiscale espansiva non remano nella stessa direzione. 
 
Per l’economia significa un rischio crescente di inflazione persistente (più volte abbiamo sottolineato che l’inflazione è un razzo a salire e una piuma a scendere), mentre per i mercati significa volatilità che si mantiene sui livelli mediamente elevati degli ultimi mesi.
 
Se la BCE non ha idea di quanto debbano crescere i tassi per ridurre l’inflazione, nè tantomeno se questo porterà il sistema economico in recessione, diventa difficile capire quale possa essere la soglia di acquisto/vendita sui mercati che consenta il corretto rapporto tra rischio e rendimento. Se si guarda al breve termine (difficile conciliare il breve con l’investimento azionario consapevole), la strategia migliore nella fase attuale è quella dello stock picking.
 
Se guardiamo invece al medio/lungo termine, tra le numerose incertezze, abbiamo però una certezza: gli investimenti 2021-27 del Quadro Finanziario Pluriennale che prevede investimenti di 1.211 miliardi di euro e quelli 2021-23 (ma forse 2024) del NGeu per 807 miliardi. Dove saranno investiti? Di seguito le stime della Commissione Europea:
 
 


 
La forte certezza è quindi che entro il 2027 le imprese Europee dei settori sopra riportati, saranno beneficiate da oltre 2.000 miliardi di euro di investimenti destinati a cambiare per sempre (almeno quella è la speranza) il volto dell’Europa.
 
Se guardiamo al medio periodo (2024) e prendiamo in esame i soli investimenti previsti dal NGeu, questi sono i settori che ne beneficeranno direttamente:

  • la ricerca e l'innovazione, portate avanti con il programma Orizzonte Europa;
  • le transizioni climatiche e digitali eque, attraverso il Fondo per una transizione giusta e il programma Europa digitale;
  • la preparazione, la ripresa e la resilienza, attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, rescEU e un nuovo programma per la salute, EU4Health;
  • la modernizzazione di politiche tradizionali, come la politica di coesione e la politica agricola comune, per massimizzare il loro contributo alle priorità dell'Unione;
  • la lotta ai cambiamenti climatici, a cui verrà riservato il 30% dei fondi europei, la più alta percentuale di sempre per il bilancio dell'UE;
  • la protezione della biodiversità e la parità di genere

Va da se quindi che gli investimenti debbano guardare alle imprese dei settori beneficiati.

https://it.investing.com/

SABABA SECURITY: Più fondi per la cybersecurity. Pattern rialzista embrionale

 

Sababa Security (BIT:SBBA) [SBBA.MI], società della cybersecurity attiva soprattutto in ambito industriale, sale dell'1% a 3,07 euro.

Le ultime misure finanziarie proposte dal governo italiano includono due nuovi fondi:

i) un fondo per la realizzazione del Piano nazionale di cybersecurity, finalizzato al raggiungimento dell'autonomia tecnologica del Paese e all'incremento del livello di cybersecurity dei Sistemi Informativi nazionali per il quale il piano prevede 70 mln di euro per il 2023, 90 mln per il 2024, 110 mln per il 2025 e 150 milioni di euro all'anno dal 2025 al 2037 (totale 2,1 miliardi di euro in 15 anni);

ii) un fondo per la gestione della cybersecurity, finalizzato a finanziare le attività di gestione operativa del suddetto fondo per il quale il piano prevede 10 milioni di euro per il 2023, 50 milioni di euro per il 2024 e 70 milioni di euro dal 2025 in poi.

Questi progetti saranno guidati e gestiti dall'Agenzia nazionale per la sicurezza informatica (ACN) italiana sotto la supervisione del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF).

Notizie positive per il settore italiano della sicurezza informatica nel suo complesso, in quanto i fondi menzionati nelle misure finanziarie proposte contribuirebbero, a nostro avviso, ad accelerare gli investimenti e la spesa in sicurezza informatica per gli enti pubblici italiani. Ricordiamo che il NRRP ha già stanziato 0,6 miliardi di euro per le iniziative di sicurezza informatica fino al 2026.

Websim-Intermonte [INTM.MI], unica casa d'investimenti che copre il titolo Sababa nel panel di Bloomberg, ha raccomandazione Molto Interessante (Buy) e target price 5,40 euro.

Altri beneficiari di questi fondi saranno Cy4gate (BIT:CY4) [CY4.MI], la nostra raccomandazione è Molto Interessante e target price 16 euro, e Cyberoo (BIT:CYB) [CYB.MI], anche qui la nostra raccomandazione è Molto Interessante e target price 5,5 euro.

Parere dei graficisti Websim-Intermonte

Premettiamo che la serie storica dei prezzi parte solo da fine 2021 (anno della quotazione) e questo limita un pò le potenzialità previsive dell'analisi Tecnica sugli scenari futuri di medio-lungo termine.

Graficamente, dai massimi assoluti a 4,3 euro, toccati subito dopo L'Ipo, è prevalsa una tendenza discendente fino ai recenti minimi segnati a 2,3 euro. Negli ultimi mesi si sta formando un pattern di consolidamento e riteniamo probabile che sia propedeutico all'inversione rialzista del trend. Le prime conferme in tal senso verranno lette con il superamento di area 3,1/3,2 euro. Gli obiettivi sono da ricercarsi sui citati top assoluti.

Operatività multiday. L'analisi Tecnica di Websim è pronta per aprire un nuovo LONG sopra 3,2 euro. Dettagli operativi nella scheda di analisi tecnica.

SABABA

SABABA daily
SABABA daily

Tra rialzi Fed e Recessione all'80%, come organizzarsi per il finale di anno

 

 
BCOM
+1,41%
US500
+0,03%

Ormai la recessione è data per assodata, come possiamo vedere dall’immagine sotto, le probabilità che si verifichi sono vicine all’80%, quindi una delle recessioni più scontate della storia. E di solito, visto che i mercati sono fatti per sorprendere, quando tutto è certo e sicuro, succede sempre qualcosa di imprevisto.

Fonte: Deutsche bank
Fonte: Deutsche bank

A marzo di quest’anno (trovate tutto nelle mie analisi) avevo liquidato la posizione di materie prime in portafoglio, in quanto a mio giudizio eravamo già abbastanza carichi di performance (avendole acquistate nel 2022 avevano corso parecchio), di conseguenza, nonostante siano state la migliore asset class di quest’anno, da qualche mese anche loro hanno iniziato a calare (aspetto solo una ripresa iù forte di oro ed argento che ho accumulato nei cali).

Fonte: the Daily Shot
Fonte: the Daily Shot

Quindi un fenomeno a cui potremmo assistere successivamente, potrebbe essere il bottom sul mercato obbligazionario (e conseguente ripartenza) seguita a ruota dal mercato azionario.

Anche perché il rialzo recente dei tassi Fed, non è vero che è il più rapido della storia, e nemmeno il più forte per entità, quindi piuttosto che concentrarmi su questo, mi concentrerei su cosa guardare nel prossimo futuro, sotto trovate la storia dei rialzi Fed…

Fonte: Bloomberg
Fonte: Bloomberg

Perciò guardiamo avanti e cerchiamo di capire cosa possiamo fare per i nostri portafogli per affrontare bene il 2023…

Innanzitutto, i portafogli statici a io giudizio, se gestiti con intelligenza e costanza, possono ancora dare ottime soddisfazioni. Non parlo ad esempio del 60-40, dove in mezzo posso metterci di tutto, ma di portafogli come il permanent, di cui avevo già mostrato un’analisi (il mio permanent personale) ad inizio anno…

In particolare, YTD siamo a -3.5%, considerando il mercato in generale, direi che ha retto molto bene, così come una media del 4-5% annuo di perfomance dal 2014 ad oggi…

Anche un all-weather potrebbe andare bene, anche se dovendo fare i ribilanciamenti periodici (io lo faccio semestralmente) preferisco gestire meno cose possibili.

Oltre a questo, ribilanciare appunto i portafogli, riportando i pesi a fine anno ai livelli da noi impostati di azionario e obbligazionario è doveroso), per non parlare dei piani di accumulo, ovvero strategie che in anni come questi sono una boccata di ossigeno, perché se compri curante i cali, con gli stessi soldi compri più quote.

Infine, se un investitore avesse mantenuto un certo livello di liquidità, e considerato un orizzonte temporale sufficiente a far lavorare i propri investimenti (io parlo sempre di 7-8 anni minimo) ecco che questi cali offrono delle occasioni di acquisto non solo in chiave strategica (quindi per comprare e portare a scadenza della strategia) ma anche tattica, andando a cercare titoli sottovalutati ma dai fondamentali ancora solidi.

Ne parleremo in dettaglio alla fine di quest0anno, ma nel frattempo, iniziate a buttare giù la vostra strategia, perché senza di quella sarete sempre in balia delle oscillazioni di Mr. Market.

Alla prossima!

Se ritieni utili le mie analisi, e vuoi ricevere gli aggiornamenti quando le pubblico in tempo reale, clicca sul pulsante SEGUI del mio profilo!

"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di assets, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico"

I 4 principali eventi da guardare oggi, per traders

 

 
US500
+0,11%
DJI
+0,07%
IXIC
+0,17%

I seguenti sono gli eventi principali che dobbiamo prendere in considerazione oggi.

1. Aspettative di crescita della Cina in ribasso

L'attività economica della Cina è in difficoltà a causa delle proteste contro i lockdown per combattere la nuova ondata di Covid-19.

C'è la possibilità che la previsione per la crescita economica della Cina debba essere tagliata, dal Fondo monetario internazionale, seguendo lo scenario economico attuale.

2. La decisione della Fed

Sulla base dell'ultimo discorso del presidente della Federal Reserve Bank di St. Louis, James Bullard, gli aumenti dei tassi di interesse dovrebbero continuare fino a raggiungere un livello di restrizione economica. 

Solo allora ci sarà la possibilità di tornare ad una normale politica monetaria nel 2023, egli ha affermato.

3. Gli investitori sono cauti

Ieri l'S&P 500 è sceso dello -0,16% e il Nasdaq è sceso dello -0,73%. 

Solo il Dow Jones ha chiuso con un leggero utile dello +0,01%.

Gli investitori sono cauti e non vedono l'ora di sentire il presidente della Fed in merito alla politica monetaria statunitense di oggi.

4. Discorso di Jerome Powell

Tutta l'attenzione degli investitori è su ciò che Jerome Powell dirà sulle politiche della Fed per ridurre l'inflazione e sulla loro efficacia.

Il programma prevede che il discorso avvenga oggi alle 19:30.

I mercati possono risentirne e potrebbero diventare più volatili.

Italia cerca aiuto Usa per sbloccare finanziamenti a raffineria Isab - fonti

 

Impianto Isab, la raffineria di petrolio di proprietà di Lukoil, a Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa

ROMA (Reuters) - L'Italia sta cercando di convincere le autorità statunitensi a rassicurare le banche italiane che non rischieranno multe per la violazione delle sanzioni contro Mosca se aiuteranno una raffineria di proprietà di Lukoil ad acquistare petrolio non russo e a rimanere in attività.

La sopravvivenza dell'impianto Isab di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa, è minacciata dall'embargo europeo sul petrolio russo trasportato via mare che entrerà in vigore il 5 dicembre.

Il governo della premier Giorgia Meloni vuole salvare la raffineria, che rappresenta un quinto della capacità di raffinazione italiana e impiega circa 1.000 lavoratori.

L'Isab è stata costretta a dipendere esclusivamente dal petrolio russo dopo che le banche creditrici hanno bloccato i finanziamenti e smesso di fornire le garanzie necessarie per acquistare petrolio da fornitori alternativi.

Le banche creditrici hanno mostrato diffidenza nel trattare con la russa Lukoil, che è colpita da sanzioni internazionali negli Stati Uniti, ma non in Europa.

Tre fonti vicine alla vicenda, che hanno chiesto di rimanere anonime, hanno detto a Reuters che il governo sta cercando di superare la resistenza delle banche a fornire finanziamenti per mantenere in funzione l'impianto.

Palazzo Chigi non esclude di intervenire direttamente per mantenere l'impianto in attività, anche se prima farà un ultimo tentativo per trovare un accordo con le banche, ha detto una delle fonti.

Per il momento, il governo sta cercando di ottenere una "lettera di conforto" dalle autorità statunitensi che rassicuriper iscritto che le banche non rischieranno multe future, hanno detto le fonti.

Finora, tuttavia, non c'è stata alcuna risposta positiva alla richiesta dell'Italia, ha detto una delle fonti.

La Farnesina non ha commentato. L'ambasciata statunitense a Roma e Lukoil non hanno risposto nell'immediatoalle richieste di commento.

Le banche hanno anche chiesto a Sace, l'agenzia statale che assicura i crediti alle esportazioni e che normalmente fornisce garanzie sui prestiti fino all'80%, un'assicurazione del 100%, secondo un'altra fonte.

Nella giornata di oggi è previsto un incontro con i principali funzionari governativi, Sace e gli istituti di credito.

Nel consiglio dei ministri previsto domani, verranno discusse le misure per aiutare la raffineria, secondo una delle fonti.

Il Ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha detto questo mese che Roma sta valutando diverse opzioni per mantenere in funzione la raffineria, compresa la richiesta all'Unione europea di una deroga temporanea alle prossime sanzioni europee.

Il Partito Democratico ha presentato in Parlamento una misura che consentirebbe al governo di porre l'Isab sotto amministrazione fiduciaria dello Stato, analogamente a quanto avvenuto in Germania, dove a settembre lo Stato ha preso il controllo di una raffineria di proprietà della compagnia petrolifera russa Rosneft.

Un cambio di proprietà risolverebbe i problemi di Isab e alcuni possibili acquirenti, tra cui la statunitense Crossbridge Energy Partners, stanno attualmente esaminando l'asset.

(Tradotto da Luca Fratangelo, editing Claudia Cristoferi)

Benzina e diesel, prezzo carburanti ancora in calo oggi in Italia

 

(Adnkronos) - Scendono ancora i prezzi dei carburanti, nonostante il rimbalzo delle quotazioni dei prodotti raffinati. La media nazionale della benzina in self service è a 1,65 euro/litro, quella del diesel a 1,73. Quanto ai prezzi in modalità "servito", la media della verde scende sotto quota 1,8, il gasolio è a 1,88. A mezzanotte scatterà però l'aumento delle accise su benzina, gasolio e Gpl, cioè la riduzione del taglio introdotto lo scorso 22 marzo e prorogato per nove volte. Entra infatti in vigore il decreto Accise varato una settimana fa dal governo, che introduce dal primo dicembre nuove aliquote di accisa: per la benzina si passa da 478,40 euro per mille litri a 578,40 euro per mille litri; per il gasolio usato come carburante da 367,40 euro per mille litri a 467,40 euro per mille litri; per il Gpl carburante da 182,61 euro per mille chilogrammi a 216,67 euro per mille chilogrammi.

L‘aumento è quindi pari a 100 euro per mille litri su benzina e gasolio (10 centesimi al litro, che si traduce in un aumento di 12,2 centesimi sul prezzo alla pompa considerando anche l'Iva) e di 34,06 euro per mille chili sul Gpl (pari a 18,73 euro per mille litri che, includendo l'Iva, dovrebbe tradursi in un impatto di 2,3 centesimi al litro sul prezzo alla pompa). Tornando ai prezzi di oggi, stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Tamoil ha ridotto di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio.

Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti: benzina self service a 1,650 euro/litro (-10 millesimi, compagnie 1,646, pompe bianche 1,658), diesel a 1,734 euro/litro (-11, compagnie 1,732, pompe bianche 1,736). Benzina servito a 1,797 euro/litro (-9, compagnie 1,835, pompe bianche 1,720), diesel a 1,880 euro/litro (-12, compagnie 1,922, pompe bianche 1,797). Gpl servito a 0,761 euro/litro (invariato, compagnie 0,769, pompe bianche 0,751), metano servito a 2,213 euro/kg (+15, compagnie 2,224, pompe bianche 2,204), Gnl 2,287 euro/kg (-14, compagnie 2,346 euro/kg, pompe bianche 2,242 euro/kg). Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 1,759 euro/litro (servito 2,022), gasolio self service 1,837 euro/litro (servito 2,095), Gpl 0,854 euro/litro, metano 2,339 euro/kg, Gnl 2,202 euro/kg.

Zona euro, inflazione in calo, rafforza speranze rialzo tassi Bce più contenuto

 

Bandiere dell'Unione europea a Francoforte, in Germania

FRANCOFORTE (Reuters) - L'inflazione della zona euro è diminuita molto più del previsto a novembre, aumentando le speranze che la crescita vertiginosa dei prezzi abbia superato il proprio picco e rafforzando l'ipotesi di un rallentamento dei rialzi dei tassi della Banca Centrale Europea a dicembre.

I prezzi al consumo nei 19 Paesi della zona euro sono cresciuti del 10,0% questo mese dopo un aumento del 10,6% a ottobre, risultando ben inferiore alle aspettative del 10,4% in un sondaggio di analisti condotto da Reuters.

Il quadro generale è tuttavia più sfumato, in quanto i prezzi dell'energia hanno rappresentato la maggior parte del rallentamento, mentre l'inflazione dei prezzi dei prodotti alimentari, un indicatore fondamentale, ha continuato ad accelerare, in base ai dati Eurostat.

Con un'inflazione più che quintuplicata rispetto all'obiettivo del 2%, la Bce ha aumentato i tassi di interesse al ritmo più rapido mai registrato quest'anno ed è ancora probabile una serie di rialzi nei prossimi mesi, poiché la crescita dei prezzi richiederà anni per essere domata.

Tuttavia, dopo una serie di rialzi da 75 punti base, alcuni banchieri centrali hanno recentemente avanzato l'ipotesi di un aumento di 50 punti base il 15 dicembre, sostenendo che l'inflazione sta finalmente raggiungendo il proprio picco e che la Bce ha compiuto progressi sufficienti per giustificare passi più modesti.

Se da un lato la flessione dei prezzi, la prima nell'area dell'euro da oltre un anno, rafforza l'ipotesi di un'azione più misurata da parte della Bce il mese prossimo, dall'altro i dati pubblicati oggi potrebbero alimentare il timore che l'inflazione si riveli più persistente del previsto.

La crescita dei prezzi sottostanti, escludendo i prezzi volatili dei prodotti alimentari e dell'energia, è rimasta elevata, il che probabilmente scatenerà avvertimenti da parte dei banchieri centrali conservatori, mentre la crescita dei prezzi dei prodotti alimentari, un timore chiave per i governi, non mostra segni di picco.

Filtrando i costi di cibo e carburante, l'inflazione è salita al 6,6% dal 6,4%, sfidando le aspettative di un calo, mentre una misura ancora più ristretta che esclude anche alcol e tabacco si è mantenuta stabile al 5,0%.

L'inflazione per gli alimenti trasformati, l'alcol e il tabacco - una categoria chiave - ha accelerato al 13,6% dal 12,4%.

Un'altra complicazione è che la crescita economica non sta soffrendo come alcuni avevano previsto, quindi l'impatto deflazionistico di un'incombente recessione invernale sarà probabilmente più modesto di quanto inizialmente pensato.

Inizialmente alimentata dalle strozzature dell'offerta nella riapertura post-pandemia, l'inflazione è ora trainata dall'impennata dei prezzi dei generi alimentari dopo un raccolto scarso e dai costi energetici alle stelle in seguito alla guerra della Russia in Ucraina.

Potrebbe ancora risalire nei prossimi mesi, soprattutto a cavallo della fine dell'anno, quando i contratti energetici verranno riprezzati, ma è probabile che diminuisca fino al 2023 e che torni vicino al 2% entro la fine del 2024.

Un calo così rapido non ha precedenti storici, avvertono alcuni banchieri centrali, suggerendo che è improbabile che la piccola flessione odierna possa cambiare le sorti dei tassi nel corso del ciclo di inasprimento monetario.

(Tradotto da Enrico Sciacovelli, editing Stefano Bernabei)

Tetto al contante e pagamenti senza Pos, a chi serve l'area grigia

 

(Adnkronos) - Il tetto all'utilizzo al contante sale a 5000 euro. Non c'è più l'obbligo di accettare i pagamenti digitali, bancomat e carte di credito, fino a 60 euro di valore della transazione. Quando queste misure saranno in vigore, con l'approvazione definitiva della manovra, cambieranno molti comportamenti quotidiani. Si determina un'area grigia che sfugge ai controlli e che, grazie alla maggiore circolazione delle banconote, sarà impossibile da tracciare. Ci sono due tipologie di conseguenze.

La prima riguarda la sfera dell'illegalità. Qualsiasi tipo di pagamento, soprattutto quelli tra le persone fisiche, come avviene nel caso delle prestazioni dei liberi professionisti, potrà facilmente essere fatto in contanti, con evidenti ripercussioni sulla quota di transazioni che sfuggirà al fisco. Sarà anche molto più semplice spendere denaro frutto di operazioni illecite o di guadagno in nero.

La seconda attiene, invece, al disincentivo ai pagamenti digitali. Banalmente, chi è abituato a maneggiare denaro contante è avvantaggiato e chi invece preferisce usare carte o app viene penalizzato. Diventerà pressoché impossibile pagare un taxi senza i contanti, almeno nei casi, e tenderanno ad essere molti, in cui il tassista, come già avviene per altro senza la norma in vigore, si rifiuti di accettare le carte. Cosa cambia? Ora avrà anche la legge dalla sua parte e non rischierà più alcun tipo di sanzione. Se, come sembra probabile, l'offerta di taxi che consentono il pagamento con le carte dovesse ridursi sensibilmente, ci sarebbero conseguenze anche sul lato della domanda, con la clientela che progressivamente potrebbe assuefarsi al nuovo corso. Diventerà anche molto difficile riuscire a utilizzare i pagamenti digitali nei negozi più piccoli e quasi impossibile con gli artigiani e nei mercati. Spariranno i pos anche in tante strutture turistiche, nella ristorazione e negli stabilimenti balneari.

A chi serve quindi l'area grigia? I piani restano due. Sicuramente avvantaggia chi vuole evadere, chi vuole riciclare denaro e chi ha bisogno di farlo circolare per attività illecite. Dall'altra parte, favorisce chi preferisce spendere in contanti, piuttosto che usando una carta. Ma si pone un'altra domanda. Quante sono le persone che preferiscono le banconote e che non hanno interesse a usarle per una tornaconto, sia assicurarsi un beneficio fiscale o nascondere quello che spendono a qualsiasi forma di controllo? (di Fabio Insenga)

Calendario Utili fornito da Investing.com Italia - Il Portale di Trading sul Forex e sui titoli di borsa.