Natixis IM non assume ancora la recessione come suo scenario di base, ma vede il rischio in crescita e consiglia di sfruttare l’aumento della volatilità per ottimizzare e riequilibrare le scelte di portafoglio
Nelle ultime due settimane i mercati si sono prima concentrati su un danno economico da virus all'interno della Cina che sembrava più grave di quanto ipotizzato, ma ora la diffusione del sembra aver iniziato a rallentare in Cina, a fronte di nuovi o crescenti ondate in Corea del Sud, Italia, Iran e Stati Uniti. Di qui timori che l'epidemia si diffonda in maniera molto più ampia e con una durata significativamente più lunga, per cui quello originariamente considerato uno shock contenuto e modesto per la Cina nel primo trimestre, si sta trasformando in un problema più grande. Per Natixis IM la recessione globale non è ancora lo scenario di base, ma vede il rischio è in aumento, dato che sono compromesse sia l’offerta aggregata, vale a dire la produzione, che la domanda, cioè i consumi.
IL TAGLIO DEI TASSI IN EMERGENZA DELLA FED HA SORPRESO IL MERCATO, FORSE SPRECATE MUNIZIONI
Dave Lafferty, Chief Market Strategist di Natixis Investment Managers, sottolinea che insieme ai timori di recessione sono aumentate le richieste di stimolo monetario e fiscale: il G7 finanziario ha ribadito "l’impegno ad usare tutti gli strumenti politici appropriati", ma non ha ancora annunciato azioni specifiche, mentre quasi in contemporanea la Fed ha tagliato i tassi dello 0,50%, sorprendendo i mercati, che hanno percepito un intervento d’emergenza, che potrebbe minare la fiducia piuttosto che infonderla. L’esperto di Natixis IM ricorda che la riduzione dei tassi è uno strumento inadeguato per affrontare gli shock sul lato dell'offerta e esprime il dubbio che possano essere state sprecate munizioni preziose invece di aumentare la liquidità.
IL RALLY DEI BOND USA FA AUMENTARE IL RISCHIO DI TASSO CHE ACCOMPAGNEREBBE UN RIENTRO DELLA CRISI
Dopo il taglio d’emergenza della Fed le obbligazioni statunitensi hanno continuato il loro spettacolare rally con conseguente crollo dei rendimenti, con i Treasury a 2 anni a 0,70% e il decennale all’1%. L'ampio mercato del reddito fisso americano, misurato dal Bloomberg Barclays US Aggregate Bond, ora presenta un misero 1,57% di rendimento, più o meno ai minimi storici dell'ottobre 2012. Lafferty nota che con bassi rendimenti e lunghe duration, il rischio di tasso che accompagnerebbe un contenimento del virus e/o una crescita economica più forte non è mai stato così alto. La pressione al ribasso sui tassi può continuare con un peggioramento dei dati macro, ma in questo caso le perdite sull’azionario sicuramente l'apprezzamento dei bond. Secondo l’esperto di Natixis IM, il balzo degli spread creditizi potrebbe creare sacche di valore nei corporate bond, ma solo per quelli con capacità superiori di selezione.
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