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Wall Street parte male poi vira
al rialzo con i verbali Fed
La Borsa di New York ha chiuso
la seduta in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,21%, l'S&P 500
lo 0,32% e il Nasdaq Composite lo 0,6%.
Wall Street, partita male a
causa delle incertezze sul fronte del commercio internazionale e del
calo del pretrolio, ha invertito la rotta dopo la pubblicazione delle
minute della Fed.
Dai verbali dell'ultima riunione
di politica monetaria della banca centrale americana emerge la volontà
di alzare ulteriore i tassi nel prossimo appuntamento del 13 giugno.
Tra i titoli in evidenza Tiffany
+23,35%. Il gruppo dei gioielli di alta gamma ha annunciato una
trimestrale più forte del previsto. Nel primo trimestre fiscale l'utile
per azione è cresciuto a 1,14 dollari da 0,74 dollari di un anno prima
e contro gli 0,83 dollari del consensus. I ricavi sono aumentati del
15% a 1,0 miliardi di dollari (consensus 959 milioni) mentre le vendite
a perimetro costante sono cresciute del 10% (consensus +3,5%).
General Electric -7,36%. Il Ceo
della conglomerata, John Flannery, ha messo in dubbio la distribuzione
del dividendo ed ha avvertito che i risultati 2018 potrebbero
attestarsi nella parte bassa della guidance.
Hp Enterprise (Hpe) -10,51%.
L'azienda in cui sono confluite le attività di più stretto ambito
enterprise di Hewlett Packard ha comunicato risultati relativi al
secondo trimestre dell'esercizio 2018 segnati da profitti netti per 778
milioni di dollari, pari a 49 centesimi per azione, contro il rosso di
612 milioni, e 37 centesimi, del pari periodo del precedente anno
fiscale. Su base rettificata l'eps si è attestato a 34 centesimi,
contro i 31 centesimi del consensus di FactSet.
Nei tre mesi allo scorso 30
aprile, Hpe ha registrato ricavi in crescita da 6,81 a 7,47 miliardi di
dollari, contro i 7,39 miliardi stimati dagli analisti. Per il terzo
trimestre la società di Palo Alto stima un eps rettificato a 35-39
centesimi, contro 1,40-1,50 dollari nell'intero esercizio. Il consensus
di FactSet è invece per 36 centesimi e 1,41 dollari rispettivamente.
Target -5,74%. La catena
discount ha chiuso il primo trimestre fiscale con profitti inferiori
alle attese. Nei tre mesi al 5 maggio l'utile per azione adjusted si è
attestato a 1,32 dollari contro gli 1,39 dollari del consensus.
Lowe's +10,43%. Il rivenditore
di articoli per la casa ha fornito un outlook convincente. Per
l'esercizio in corso i ricavi sono attesi in crescita del 5% contro il
+3,8% del consensus. Meglio del previsto anche la stima sulle vendite a
perimetro costante (+3,5% contro il +3,3% del consensus).
Sul fronte macroeconomico Markit
ha reso noto che nel mese di maggio l'Indice PMI Manifatturiero (stima
flash) e' salito a 56,6 punti dai 56,5 punti del mese precedente. La
rilevazione di maggio evidenzia un incremento del ritmo di crescita del
comparto manifatturiero, su livelli massimi da marzo 2015. In crescita
il settore privato, salito a 55,7 punti dai 54,6 punti della lettura
precedente, su livelli massimi da 3 mesi. L'indice Composite è salito a
55,7 punti da 54,9 di aprile.
Le vendite di nuove abitazioni
sono diminuite dell'1,5% ad aprile rispetto al mese precedente,
attestandosi a 662 mila unita' (consensus 680 mila), in calo rispetto
alle 672 mila unità della rilevazione precedente (rivista da 694 mila
unità). Le attese erano per un decremento mensile del 2%.
MERCATI ASIATICI
Asia frenata dall'auto. A Tokyo
il Nikkei 225 perde l'1,11%
Dopo una positiva seduta per
Wall Street (migliore dei tre principali indici Usa mercoledì il Dow
Jones Industrial Average, apprezzatosi dello 0,64%), alla riapertura
degli scambi in Asia la tendenza è stata invece maggiormente
contrastata, come confermato dall'andamento dell'indice Msci Asia-Pacific,
Giappone escluso, fermo intorno alla parità.
A tenere banco più dei verbali
del meeting di maggio del Federal Open Market Committee (Fomc, la
commissione della Federal Reserve che si occupa di politiche
monetarie), che hanno evidenziato il probabile ritorno al rialzo dei
tassi d'interesse Usa già il prossimo mese, è l'ennesima uscita di
Donald Trump, che punterebbe a nuove imposte del 25% sull'import di
automobili negli States. Segnale opposto, nell'ottica di un
allentamento della guerra commerciale Pechino-Washington, rispetto
all'annuncio del ministero delle Finanze della Cina, che aveva
comunicato martedì che dal prossimo 1° luglio verrà ridotta
dall'attuale 25% al 15% l'imposta sulle importazioni di automobili.
Il risultato è stato una decisa
frenata per il comparto, come confermato dalla perdita di quasi l'1%
del sottoindice dell'Msci che raggruppa case automobilistiche e
produttori di componentistica. A Tokyo è invece stato del 2,6% il
declino del Topix Transportation Equipment. Non a caso il calo
dell'1,11% segnato in chiusura dal Nikkei 225 (performance poco
peggiore per l'indice più ampio Topix, deprezzatosi dell'1,21%) è stato
trainato dal crollo dei titoli dell'automotive (peggiore dell'indice
Mazda Motor, in flessione di oltre il 5%).
Tra i dati macroeconomici di
giornata, da segnalare la ripresa della fiducia delle aziende
manifatturiere del Giappone: il Reuters Tankan, indice che anticipa
l’omonimo sondaggio trimestrale della Bank of Japan (BoJ), è infatti
salito in maggio a 22 punti dai 21 punti di aprile (28 punti in marzo),
nel primo incremento dopo tre flessioni consecutive. Rivista invece al
ribasso da 105,0 a 104,4 punti la lettura dell’indice anticipatore del
Giappone relativa a marzo (105,9 punti in febbraio).
La Bank of Korea ha lasciato i
tassi d’interesse fermi all'1,50% in linea con le attese degli
economisti, che prevedono un possibile rialzo, unico quest'anno, nel
prossimo meeting di luglio. A Seoul è comunque intorno allo 0,20% il
declino del Kospi che, come Tokyo, sente l'impatto delle vendite
nell'automotive. A circa un'ora dallo stop alle contrattazioni Shanghai
Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 sono in ribasso di circa lo 0,30%
e lo 0,60% rispettivamente, contro a una perdita intorno allo 0,30%
anche per lo Shenzhen Composite.
Contrastata la giornata di Hong
Kong: l'Hang Seng è infatti in arretramento di circa lo 0,10% a fronte
di un marginale apprezzamento per l’Hang Seng China Enterprises Index,
sottoindice di riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate
China. Si ferma sulla parità Sydney (l'S&P/ASX 200 chiude in rialzo
di appena lo 0,08%).
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MERCATI EUROPEI
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Borse europee poco mosse
Le principali Borse europee
hanno aperto la seduta senza grandi variazioni. L'indice Stoxx Europe
600 guadagna lo 0,1%, il Cac40 di Parigi lo 0,2% e il Ftse100 di Londra
lo 0,1%. Debole il Dax30 di Francoforte (-0,1%).
Tra i titoli in evidenza
Thyssenkrupp +3%. Il fondo Elliott ha confermato di aver acquistato una
partecipazione nel gruppo siderurgico.
Kingfisher -2%. Il gruppo del
bricolage ha annunciato un calo del 4% (a perimetro costante) del giro
d'affari nel trimestre al 30 aprile. Nel Regno Unito le vendite del
marchio B&Q sono diminuite più del previsto (-9% contro il -8% del
consensus).
Euronext +2%. Exane Bnp Paribas
ha alzato il rating sul titolo dell'operatore di Borsa a outperform da
neutral.
Deutsche Bank -0,1%. In risposta
alle indiscrezioni del Wall Street Journal, che mercoledì aveva
riportato del possibile taglio di 10.000 posti di lavoro (pari al 10%
dell'organico complessivo), la banca tedesca ha comunicato di avere
ultimato la revisione del business Equities Sales & Trading.
Il risultato sarà una riduzione
del 25% dell'organico nella divisione. Complessivamente, ha
sottolineato DB, la sua forza lavoro globale verrà ridotta da poco più
di 97.000 a poco meno di 90.000 addetti, per cui sarà intorno a 7.000
il numero totale degli esuberi.
Renault -0,9%. La controllata
(al 61,1%) Rostec Auto ha lanciato una offerta pubblica sul capitale
non ancora detenuto della russa Avtovaz.
Sul fronte macroeconomico in
Germania, l'Ufficio Federale di Statistica (Destatis) ha confermato le
stime preliminari del Pil relativo al primo trimestre, indicando un
rallentamento della crescita rispetto ai mesi precedenti. Il dato ha
evidenziato un incremento dello 0,3% su base trimestrale, in linea al
consensus e dal+0,6% della rilevazione precedente. Su base annuale la
crescita si e' attestata al +1,6% confermando le stime preliminari.
La situazione incerta dovuta a
fattori geopolitici continua a pesare sulla fiducia dei consumatori in
Germania. Secondo i risultati preliminari del Gfk Consumer Climate
Study, la fiducia dei consumatori è attesa in calo a giugno a 10,7
punti dai 10,8 punti della rilevazione precedente, risultando
lievemente inferiore al consensus fissato a 10,8 punti.
APERTURA MERCATO
ITALIANO
Borsa italiana sopra la parità e
spread in calo dopo incarico a Conte. FTSE MIB +0,30%.
Il FTSE MIB segna +0,30%, il
FTSE Italia All-Share +0,33%, il FTSE Italia Mid Cap +0,52%, il FTSE
Italia STAR +0,84%. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,
ieri pomeriggio ha ricevuto al Palazzo del Quirinale il Professore
Giuseppe Conte, al quale ha conferito l'incarico di formare il Governo.
Il giurista ha accettato con riserva l’incarico. Lo spread BTP-Bund è
in flessione a 185 bp dai 190 circa di ieri prima della notizia
dell'incarico.
Mercati azionari europei in leggero
rialzo: Euro Stoxx 50 +0,2%, FTSE 100 invariato, DAX 30 invariato, CAC
40 +0,3%, IBEX 35 +0,4%.
Future sugli indici azionari
americani in parità: S&P 500 invariato, NASDAQ 100 +0,1%, Dow Jones
Industrial -0,1%. Le chiusure dei principali indici USA nella seduta
precedente: S&P 500 +0,32%, NASDAQ Composite +0,64%, Dow Jones
Industrial +0,21%. Dai verbali relativi al meeting del Federal Open
Market Committee (FOMC, la commissione della Federal Reserve che si
occupa di politiche monetarie) dell'1-2 maggio pubblicati ieri sera
emerge l'intenzione di tornare ad aumentare i tassi d'interesse nel
prossimo appuntamento del 13 giugno, dopo l'incremento deciso
nell'incontro di 20 e 21 marzo.
Mercato azionario giapponese
negativo, il Nikkei 225 stamattina ha chiuso a -1,11%. Borse cinesi
contrastate: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen poco fa ha
terminato a -0,71%, l'Hang Seng di Hong Kong al momento segna +0,3%
circa.
Buon avvio di seduta per Moncler
(+2,4%), Buzzi Unicem (+2,5%), STMicroelectronics (+2,2%), Campari
(+1,0%), Luxottica (+0,9%), titoli di gruppi legati al dollaro. Ieri
sera il biglietto verde ha toccato il massimo da novembre contro euro
(EUR/USD a 1,1676).
Petroliferi in recupero grazie
alla rimonta del greggio dai minimi di ieri pomeriggio. I future luglio
2018 segnano per il Brent 79,50 $/barile (da 78,30 circa), per il WTI
71,60 $/barile (da 71,30 circa). Bene Saipem (+1,5%), Eni (+0,8%),
Tenaris (+0,7%).
FCA (-0,1%) poco sotto la parità
dopo che il Dipartimento del Commercio USA ha annunciato che l'indagine
sulle importazioni di auto attualmente in corso mira a verificare che
non vi siano minacce alla sicurezza nazionale dagli attuali termini
commerciali. Il Wall Street Journal ipotizza un dazio del 25% per le
auto importate. Al contempo si segnala però che la Cina ha comunicato
che a partire da 1° luglio ridurrà i dazi sulle auto importate
dal 25% al 15% e quelli sulle componenti auto al 6% dal 25%-8%.
Trevi Finanziaria Industriale
(+7,5%) in forte progresso dopo che la società ha confermato
l'esistenza di trattative con "Bain Capital Credit per una
possibile operazione avente ad oggetto l’indebitamento
complessivo" ma ha smentito l'esclusività di detti negoziati. Ieri
Reuters aveva scritto, basandosi su quattro fonti vicine alla
situazione, che Trevi sta trattando in esclusiva con Bain Capital
Credit per raccogliere liquidità pari a circa 900 milioni di euro e
definire quindi un accordo di salvataggio del gruppo. Nel comunicato
Trevi precisa che " proseguono le interlocuzioni con il ceto creditorio,
anche ai fini del rilascio dell’accordo di standstill e della
definizione dalla manovra finanziaria".
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TITOLI DEL GIORNO
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Prysmian ha violato mercoledì i supporti
presenti in area 25, minacciando di proseguire il ribasso in direzione
di 24,05 circa, minimi di aprile e livello più basso da maggio 2017. Si
tratta di un riferimento strategico che dovrà rimanere intatto per
scongiurare una evoluzione negativa nel medio termine per target
negativi a 23,30 circa, minimi del 2017 e livello non distante dal 50%
di ritracciamento del rialzo avviato dai bottom del 2016. Reazioni oltre
quota 26 permetterebbero invece ai corsi di riaffacciarsi in area 27,
massimi allineati di maggio e marzo e resistenza tenace oltre la quale
si aprirebbero spazi di ripresa duraturi.
Performance positiva e in netta
controtendenza con il settore ieri per BP Sondrio (+2,34% a 3,68
euro). L'analisi del grafico evidenzia la correzione delle ultime 2/3
settimane a seguito della notevole accelerazione rialzista messa a
segno nella seconda metà del mese scorso. Per dare continuità al
recupero di ieri e riavvicinarsi al massimo di inizio maggio a 4,03
euro (il prezzo più alto da inizio 2016), il titolo dovrà oltrepassare
gli ex supporti a 3,75. Oltre 4,03 riattivazione del movimento
ascendente in essere dall'estate 2016 verso 4,45/4,50 almeno. Discese
sotto 3,35/3,40 anticiperebbero invece il ritorno sui minimi allineati
a 2,95/3,00 visti tra novembre e febbraio.
Fiera Milano tocca i massimi da fine 2015 a
2,84 euro per poi stabilizzarsi a 2,80 circa (close martedì a 2,635
euro). Il titolo aveva disegnato un triangolo rialzista sul grafico
giornaliero a partire dal picco di fine settembre, completato a inizio
maggio. Caratteristica di questo tipo di figura è quella di permettere
l'individuazione di un obiettivo che è proporzionale all'ampiezza della
figura stessa proiettata dal punto di rottura, in questo caso posto a
3,07 euro circa. Resistenza intermedia a 2,80 euro, toccata nelle
ultime ore dai prezzi. In caso di superamento di area 3,07 il target si
sposterebbe a 3,70 euro, sul 50% di ritracciamento del ribasso dai
massimi di febbraio 2015. Solo discese al di sotto di area 2,50
farebbero temere un "return move" sul lato alto del
triangolo, attualmente a 2,37 euro. Sotto quei livelli i recenti
segnali di forza verrebbero negati con rischio di ulteriori cali in area
3,10 euro.
DATI MACRO ATTESI
Giovedì 24 Maggio 2018
07:00 GIA Indice anticipatore
finale mar;
08:00 GER PIL finale trim1;
08:00 GER Indice GfK (fiducia
consumatori) giu;
08:45 FRA Indice fiducia imprese
mag;
10:30 GB Vendite al dettaglio
apr;
13:30 EUR Verbali BCE;
14:30 USA Richieste settimanali
sussidi disoccupazione;
15:00 USA Indice FHFA (prezzi
abitazioni) mar;
16:00 USA Vendite abitazioni
esistenti apr.
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HEADLINES
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Singapore: crescita Pil primo
trimestre rivista a 4,4% annuo
Secondo quanto comunicato dal
ministero di Commercio e Industria di Singapore, nel primo trimestre la
crescita del prodotto interno lordo (Pil) della città-Stato asiatica è
stata del 4,4% annuo, in accelerazione rispetto al 3,6% dell'ultimo
periodo del 2017 (5,5% nel terzo trimestre). La lettura è stata rivista
al rialzo dal 4,3% comunicato in aprile. Su base sequenziale
rettificata stagionalmente l'espansione dell’economia di Singapore è
stata invece dell'1,7% in rallentamento rispetto al 2,1% del quarto
trimestre (11,2% nel terzo) ma anche in questo caso sopra all'1,4%
della lettura preliminare.
Fomc: dai verbali indicazioni su
rialzo tassi già in giugno
Dai verbali relativi al meeting
del Federal Open Market Committee (Fomc, la commissione della Federal
Reserve che si occupa di politiche monetarie) di 1-2 maggio pubblicati
mercoledì emerge l'intenzione di tornare ad aumentare i tassi
d'interesse già in giugno, dopo l'incremento deciso nell'incontro di 20
e 21 marzo. "La maggior parte dei partecipanti ha ritenuto che se
le informazioni in arrivo confermassero in generale le loro prospettive
economiche, sarebbe opportuno che il Fomc facesse presto un altro passo
avanti nel rimuovere le politiche accomodanti", si legge infatti
nelle minute. Anche se l'inflazione ha raggiunto il target del 2% della
Fed, l'opinione prevalente nell'istituto centrale di Washington è che
non sia destinata a rimanere a lungo su tali livelli: "Si è notato
come sia prematuro concludere che l'inflazione rimarrà intorno al 2%
soprattutto dopo diversi anni in cui è stata costantemente al di sotto
dell'obiettivo della Fed".
Brasile: fiducia consumatori
scesa a 86,9 punti in maggio
Secondo quanto comunicato
mercoledì dalla Fundação Getulio Vargas (Fgv), in maggio l’indice della
fiducia dei consumatori è calato ulteriormente in Brasile a 86,9 punti
dagli 89,4 punti di aprile (92,0 punti in marzo), attestandosi sui
minimi dagli 85,8 punti dell'ottobre scorso
Giappone: lettura indice
anticipatore rivista a 104,4 punti
Secondo quanto comunicato
dall’Ufficio di Gabinetto nipponico, l’indice anticipatore del Giappone
è calato in marzo a 104,4 punti, dai 105,9 punti di febbraio (105,6
punti in gennaio). La lettura è stata rivista al ribasso dai 105,0
punti del dato preliminare. L’indice di coincidenza, che sintetizza lo
stato attuale dell'economia, è invece cresciuto a 116,3 punti dai 116,0
punti di febbraio (114,8 punti in gennaio), ma anche in questo caso
sotto ai 116,4 punti della lettura flash.
Sakurai (BoJ) vede rischi in
prolungato allentamento monetario
Secondo Makoto Sakurai, membro
del board della Bank of Japan (BoJ), un eccessivo allentamento
monetario potrebbe destabilizzare l'economia e per questo l’istituto
centrale nipponico dovrebbe contenere il suo massiccio programma di
stimolo se la crescita continuasse a rafforzarsi. Sakurai ha aggiunto
che la BoJ deve essere consapevole del rischio che un allentamento
prolungato possa danneggiare i profitti delle istituzioni finanziarie e
perturbare il sistema bancario del Sol Levante. "Se i profitti
vengono erosi per un lungo periodo in un contesto di tassi d'interesse
bassi, ciò potrebbe influire sull'intermediazione finanziaria", ha
sottolineato parlando a una platea di manager a Maebashi.
"Dobbiamo prestare la massima attenzione affinché i cambiamenti
nell'ambiente esterno non interrompano l'equilibrio tra offerta e
domanda", ha spiegato. "La BoJ deve esaminare il modo migliore
per guidare la politica monetaria, se necessario, senz a alcuna idea
predefinita, tenendo conto di questo", ha concluso
Corea del Sud: Banca centrale
lascia i tassi fermi all’1,50%
La Bank of Korea ha lasciato i
tassi d’interesse fermi all'1,50% dopo averli aumentati di 25 punti
base, nel primo incremento dal 2011, in novembre, ultimo meeting del
2017. La decisione è in linea con le attese dei 13 economisti che
componevano il consensus di Reuters. Le attese del mercato, come
sottolinea Reuters, sono ora per un possibile rialzo nel prossimo
meeting di luglio, in quello che dovrebbe essere l'unico incremento del
2018.
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