
Si tratta della temuta "hard fork" ossia il cambiamento di protocollo che voleva aumentare i volumi delle transazioni, migliorare la scalabilità del bitcoin, ridurre i costi delle operazioni. L'obiettivo era quello di aumentare a 2 megabyte il blocksize, ossia la taglia dei blocchi di informazione che oggi costituiscono le operazioni condivise dalla blockchain e che al momento ammontano a 1 Mb.
La stringata lettera a firma Mike Belshe, Wences Casares, Jihan Wu, Jeff Garzik, Peter Smith ed Erik Voorhees ha però sospeso il progetto, ammettendo di non avere riscontrato nella community un consenso adeguato per l'iniziativa e di aver quindi preferito un passo indietro di fronte a una manovra che rischiava di dividere la comunità del bitcoin e danneggiarne lo sviluppo in una fase vitale come l'attuale.
D'altronde il lancio di un future sul bitcoin da parte del CME ha impresso un'accelerazione al progetto e fornito segnali di fiducia che rischiavano di essere vanificati dalla creazione di un nuovo protocollo che avrebbe anche potuto incidere sul valore dei "vecchi bitcoin". Il potenziamento tecnologico del sistema del bitcoin appare ufficialmente soltanto rinviato e gli sviluppatori ribadiscono di percepire l'esigenza del potenziamento della struttura.
La data per l'eventuale introduzione del Segwit2x rimane comunque da definirsi in attesa di un consenso più ampio sul progetto da parte della base comunitaria. La criptovaluta scivolata sotto i 7200 dollari dai 7.400 e oltre precedenti l'annuncio è tornata così sui livelli dello scorso 8 novembre. Uno scossone appena nel percorso della lunga ascesa registrata finora.http://www.trend-online.com
Nessun commento:
Posta un commento