Questa nota viene scritta generalmente il giovedì mattina. La chiusura dello Standard (Other OTC: SNDH - notizie) and Poor’s della sera precedente è quindi il punto di riferimento per buona parte delle considerazioni che cerca di sviluppare.
Bene (Londra: 0N6T.L - notizie) , quattro mercoledì fa l’indice ha chiuso a 2433. Tre mercoledì fa ha chiuso a 2437. Due mercoledì fa ha chiuso a 2435. Un mercoledì fa ha chiuso a 2440. Ieri sera ha chiuso a 2433. Visto così, è un mercato che possono affrontare anche ipertesi e cardiopatici. Le emozioni che dà sono paragonabili a quelle di una tombolata natalizia, dove si gioca più per stare insieme che per vincere.
Tre domande. Perché è così? Quanto può durare? Che cosa si può fare per portare a casa qualcosa?
Di (KSE: 003160.KS - notizie) solito i mercati piatti hanno come causa l’assenza di notizie significative, possibilmente unita a un posizionamento neutrale dei portafogli. L’importanza delle notizie può essere oggettiva, ma è l’importanza percepita che conta. Kim che lancia un missile nel gennaio 2016 apre la strada a una correzione forte e insidiosa, che raccoglie poi per strada il petrolio, la crescita bassa, la Cina e così via. Kim che lancia un missile molto più grande e pericoloso nel luglio 2017 viene accolto con uno sbadiglio, almeno fino a questo momento, perfino in Corea del Sud.
Semplificando al massimo, le borse hanno due fattori da considerare, gli utili previsti e il tasso al quale scontarli. Il 2017 è iniziato con una previsione di tassi americani in forte rialzo accompagnati però da utili in ancora più forte rialzo. Le borse sono quindi salite. Poi ci si è convinti che la paura sui tassi era esagerata e questo ha più che compensato le stime sugli utili, nel frattempo divenute meno rosee per lo svanire delle riforme trumpiane. La borsa ha continuato quindi a salire, anche se più lentamente. Infine, da un mese in qua, si è notato in molte banche centrali un indurimento sui tassi, ma i mercati sono rimasti fermi perché hanno pensato che questo indurimento sarà più nei toni che nei fatti e perché le stime sugli utili sono tornate di nuovo a salire. Da qui i mercati piatti, in perfetto equilibrio.
Abbiamo parlato di utili e di tassi, ma in realtà, da qualche anno, un terzo elemento, la liquidità, sovradetermina il ciclo lungo dei mercati. Se usiamo come indicatore di liquidità la dimensione del bilancio delle principali banche centrali vediamo una crescita piuttosto costante che parte dai 4 trilioni del 2009 e arriva ai 15.4 di oggi, con un’accelerazione nei primi cinque mesi di quest’anno che, guarda caso, coincide il forte rialzo di borsa dello stesso periodo. Da qui alla fine del 2018 le dimensioni complessive del bilancio delle banche centrali continueranno a crescere, ma sempre più piano, per poi iniziare a flettere lentamente fino a riportarsi alle dimensioni di oggi alla fine del 2020.
Se l’andamento dei mercati nel breve sarà deciso dagli utili trimestrali che inizieranno a uscire nei prossimi giorni, nel medio periodo, guardando alla liquidità, si può sostenere che siamo entrati nella prima fase di un top secolare molto arrotondato. Il grosso del rialzo, in altre parole, è alle spalle e quella che si profila è una fase laterale, prima moderatamente positiva e poi, più avanti, moderatamente negativa. A decidere quanto negativa sarà l’inflazione.
La perdita di velocità dei mercati, in questo momento desiderata anche dalle banche centrali, ha indotto molti (e molti di più indurrà in futuro), a cercare strade facili (oltre a quella difficile e impegnativa dello stock picking) per continuare a guadagnare. Le elenchiamo in ordine crescente di pericolosità.
La prima è quella delle rotazioni. Più l’indice è calmo, più violente sono le rotazioni perché tutti cercano di cavalcarle. Quest’anno tutti i settori, a turno, hanno avuto il loro quarto d’ora di celebrità e il loro quarto d’ora di buio e ora, per alcuni (come l’energia e le banche), sta forse partendo il secondo giro. Giocare le rotazioni è una pratica perfettamente regolare e ortodossa, ma oltre alla capacità analitica utile a capire che cosa è caro e che cosa è relativamente a buon mercato, occorre uno spiccato senso del ritmo, ovvero del timing di mercato. È facile che si entri tardi ed è ancora più facile che non si esca in tempo.
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