
Per il settore bancario l'attenzione è rivolta all'appuntamento di venerdì prossimo, quando in serata, dopo la chiusura di Piazza Affari, saranno diffusi i risultati degli stress test.
Chi supererà gli stress test e chi no
Nel corso del fine settimana la stampa ha fornito alcune anticipazioni e in particolare il Sole 24 Ore ha scritto che quattro banche italiane su cinque dovrebbero superare senza problemi gli stress test, sebben non siano previste soglie minime o promozioni/bocciature.
Intesa Sanpaolo dovrebbe riportare un Common Equity Tier 1 dell'11% nello scenario avverso contro il valore iniziale di circa il 13%.
Secondo gli analisti di Equita SIM questo risultato, se confermato, comporterebbe un impatto di 200 punti base rispetto ai 340 basis points nel 2014.
Secondo gli analisti di Equita SIM questo risultato, se confermato, comporterebbe un impatto di 200 punti base rispetto ai 340 basis points nel 2014.
Banco Popolare e Ubi banca dovrebbero riportare un Common Equity Tier 1 nella fascia elevata della media che secondo la SIM milanese potrebbe implicare un dato intorno al 9%-10%, partendo rispettivamente dal 12,4% e e dall'11,6%.
Ipotizzando sulla base delle indiscrezioni un Common Equity Tier 1 finale del 9,5%, Banco Popolare subirebbe un impatto di 290 punti base rispetto ai 320 del 2014 e Ubi Banca di 210 basis points contro i 360 di 4 anni.
Ipotizzando sulla base delle indiscrezioni un Common Equity Tier 1 finale del 9,5%, Banco Popolare subirebbe un impatto di 290 punti base rispetto ai 320 del 2014 e Ubi Banca di 210 basis points contro i 360 di 4 anni.
Da segnalare che Banco Popolare ha già comunicato che un esercizio interno effettuato utilizzando parametri e metodologia simile a quella applicata dall’EBA ha confermato la resilienza del business model, il che lascerebbe pensare ad un risultato simile se non migliorativo rispetto a quello del 2014.
Banca Monte Paschi riporterebbe un Common Equity Tier 1 sotto il 5,5% rispetto al 12% di fine 2015.
Equita SIM fa notare che se confermato questo risultato comporterebbe un impatto di 700 punti base rispetto ai 710 nel 2014.
Secondo i quotidiani per fare fronte a questa situazione l’ipotesi di base sarebbe un aumento di capitale da oltre 3 miliardi di euro sul mercato, garantito da alcune banche d’affari: sembra escluso l’intervento del governo anche sotto forma di sottoscrizione dell’eventuale inoptato.
Equita SIM fa notare che se confermato questo risultato comporterebbe un impatto di 700 punti base rispetto ai 710 nel 2014.
Secondo i quotidiani per fare fronte a questa situazione l’ipotesi di base sarebbe un aumento di capitale da oltre 3 miliardi di euro sul mercato, garantito da alcune banche d’affari: sembra escluso l’intervento del governo anche sotto forma di sottoscrizione dell’eventuale inoptato.
Con riferimento alle indiscrezioni di stampa, gli analisti di Icbpi affermano che se i rumors saranno confermati, le indicazioni preliminari degli stress test sarebbero confortanti per Banco Popolare e Unicredit, due banche su cui si concentrano i timori degli investitori.
Mediobanca taglia i target sui bancari
Intanto, ad accendere i riflettori sul settore bancario di Piazza Affari ci ha pensato quest'oggi Mediobanca Securities.
Gli analisti di quest'ultima hanno tagliato in media del 5% le stime sull'utile per azione riferite al 2016-2018, per tenere conto di un contesto macro più debole e di condizioni di mercato più difficili, esacerbate dalla volatilità alimentata dalla decisione della Gran Bretagna di lasciare l'Unione europea.
Gli analisti di quest'ultima hanno tagliato in media del 5% le stime sull'utile per azione riferite al 2016-2018, per tenere conto di un contesto macro più debole e di condizioni di mercato più difficili, esacerbate dalla volatilità alimentata dalla decisione della Gran Bretagna di lasciare l'Unione europea.
Tra i vari titoli gli esperti di Mediobanca confermano la raccomandazione "neutral" su Unicredit e Intesa Sanpaolo, con un prezzo obiettivo tagliato da 4,1 a 3,5 euro nel primo caso e da 2,7 a 2,3 euro nel secondo.
Lo stesso rating viene ribadito per Banca Monte Paschi con un target price ridotto da 0,62 a 0,45 euro, ed è "neutral" anche la strategia suggerita per Ubi Banca, con un fair value che passa da 4,1 a 3,3 euro.
Positivo il giudizio su Banca Popolare dell'Emilia Romagna che è destinato a sovraperformare il mercato con un prezzo obiettivo che scende da 5,6 a 4,7 euro.
Fonte: News Trend OnlinePositivo il giudizio su Banca Popolare dell'Emilia Romagna che è destinato a sovraperformare il mercato con un prezzo obiettivo che scende da 5,6 a 4,7 euro.
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